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Premio Nobel per la letteratura 1919, lo scrittore svizzero Carl Spitteler è noto soprattutto per il suo Discorso sulla neutralità, pronunciato a Zurigo nel 1914, pochi mesi dopo l'inizio della Prima guerra mondiale. Di quell'intervento - che divise l'opinione pubblica e ispirò intellettuali come Romain Rolland e Blaise Cendrars - il Comitato del Nobel apprezzò in particolare il richiamo alla coesione nazionale, alla protezione delle minoranze e alla difesa della neutralità. Che ne è, oggi, delle parole di Spitteler? Che significato attribuire ai concetti di nazione, democrazia, neutralità in un'epoca di intrecci linguistici e culturali, segnata da continue emergenze umanitarie e scossa da spinte autoritaristiche e terrorismo? Autrici e autori provenienti dalla Svizzera tedesca, francese e italiana prendono spunto da quel celebre discorso, qui riprodotto, per una riflessione, anche in forma narrativa, sugli Stati-nazione e l'Europa del ventunesimo secolo. Il volume esce contemporaneamente in francese (Éditions Zoé) e in tedesco (Rotpunktverlag) a cura di Camille Luscher.